LINEE GUIDA PER UNA NUOVA SPERANZA NELLA POLITICA

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    vividarte

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    Da qualche galassia lontana...nato a Foligno ma residente a Genova, da sempre interessato alle arti, alla condizione umana ed alla spiritualità

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    Occorre far rinascere l'amore per la polis

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    nel mio libro, linee guida opportune


    Qualche giorno fa ho pubblicato su queste pagine un articolo che consisteva in una proposta di riforma Costituzionale alternativa a quella Renzi/Boschi.

    Il mio intento è ridare nuova dignità alla democrazia e nuove speranze ad un elettorato sempre più disilluso. Queste ne sono le premesse e le linee guida.

    L’Occidente e il mondo intero attraversano varie crisi che in successione potrebbero portare ad un nuovo conflitto globale dal futuro imprevedibile, che sono una diretta conseguenza di violazioni e inadempienze riguardo i più alti principi di convivenza espressi dalla comunità umana: i trenta articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, con cui le migliori Costituzioni trovano affinità sviluppandone concretamente i principi.

    La democrazia versa, come si rileva da sempre più parti, in una tremenda crisi di rappresentanza e credibilità.

    L’accesso alle assemblee parlamentari, al governo ed ai posti di responsabilità pubblica è spesso slegato dal merito e appare sempre meno accessibile a quel potenziale “tutti”, che è uno dei principi fondanti e più importanti della civiltà moderna.
    Non per niente si parla ancora di "caste" ed “oligarchie”.

    Le vecchie ideologie della politica sono sostanzialmente morte.

    Ormai si è affermata la tendenza alla formazione e alla trasformazione dei partiti in organi personalistici, al servizio del leader di turno e degli interessi più o meno palesi, più o meno legittimi che rappresenta.

    La Costituzione della Repubblica è ancora in molte parti inattuata, in alcuni casi violata, in alcuni punti modificata o integrata con clausole che ne alterano lo spirito di alcuni punti.
    Inoltre è minacciata da una riforma che, abbinata all’Italicum elettorale, fa parlare illustri costituzionalisti di “autoritarismo”; con la giustificazione della governabilità si trasformeranno profondamente Parlamento e Repubblica.

    Una lunga propaganda politica e mediatica ha fatto sì che molti accettassero leggi elettorali “maggioritarie”, confondendo il concetto maggioritario con “maggioranza democratica”.

    In Parlamento si approvano leggi non chiare, cavillose e che contengono spesso altre materie e disposizioni estranee, apparentemente marginali e nascoste, atte a favorire interessi particolari o meccanismi di dubbia legalità. L’azione degli organismi di controllo è troppo lenta e soggetta a interessi di parte.

    Il corpo elettorale è sempre meno partecipe, c’è sfiducia sulle capacità della politica di creare un mondo migliore e più giusto, si preferisce dare “voti di scambio” senza pensare all’interesse generale.

    Le disparità, le ingiustizie, la decrescita di benessere e sicurezza, insieme alla retorica sullo Stato naturalmente inefficiente e ingiusto, hanno portato ad un allontanamento dalla politica ed alla sfiducia verso tutto ciò che riguarda il bene comune. Sempre più persone vedono nello Stato, spesso a ragione, un “male assoluto”.

    Date queste premesse credo siano auspicabili alcune linee guida, certamente da armonizzare, o inserire se opportuno, con e nella Costituzione vigente.

    Di seguito alcune linee guida.

    1. Le questioni riguardante lo Stato moderno (che vanno dal considerarlo un ente oppressore della società, oppure a ritenerlo il solo deputato a determinare la vita, i meccanismi e le regole di convivenza civile) e tutte le istanze autonomiste e federaliste, dovranno trovare risposta nella libertà data ai popoli di governarsi come meglio credono insita nei Diritti Umani e nella Costituzione.

    2. L’accesso alla politica ed all’amministrazione della cosa pubblica dovrà essere veramente permesso a tutti i meritevoli e capaci, controllando ed evitando conflitti di interessi vari.

    3. Il sistema di voto dovrà certo mantenere i principi del suffragio universale e consegnare in Parlamento una fotografia proporzionale alla pluralità dell'elettorato.

    4. Il controllo sulla correttezza formale e sulla liceità delle leggi approvate dovrà essere immediato, solerte e stringente.

    5. La retribuzione degli amministratori e dei parlamentari sarà adeguata al loro incarico, ma non dovrà essere sganciata dalla realtà del mondo del lavoro e dai risultati operativi.
    Saranno aboliti vitalizi, cariche “a vita” (se non quelle onorarie/meritorie, senza stipendio e senza altre cariche o privilegi che non derivino da elezione), e tutte le prerogative non correlate ad una giusta sicurezza nello svolgere il mandato ed all’effettiva durata di esso.

    6. Saranno vietati i doppi incarichi, in ogni ambito dell’amministrazione pubblica e degli organismi di controllo.

    7. Gli organismi di controllo dovranno avere più potere ed essere messi in condizione di effettuare una supervisione in tempo reale, al fine di bloccare sul nascere iniziative, opere o progetti di legge che, se portati avanti, nuocerebbero alla libertà dei singoli, della comunità o dell’ambito interessato oppure che, se non bloccati, porterebbero sprechi di tempo, risorse ed energie per essere comunque successivamente fermati perché inattuabili, illegali o incostituzionali.

    8. Gli organismi atti al controllo potranno essere nominati dagli eletti od elettivi essi stessi, ma non vi potrà accedere chi ha già altro incarico, chi ha conflitti di interesse con l’ambito che dovrà supervedere, chi a digiuno di competenze e capacità atte a far sì che il suo operato sia efficace. L’incarico avrà una durata prestabilita e non sarà rinnovabile automaticamente.
    Tutto dovrà basarsi su valutazioni di merito ed efficienza.

    9. Un apposito ufficio giudiziario indipendente dovrà verificare i politici e gli amministratori indagati per atti che riguardano l’operato istituzionale (per gli altri reati fa fede il codice vigente): se ritiene che già dall’avviso di garanzia esistano elementi accertati che evidenzino la compromissione della legalità del suo operato, avrà la facoltà di sospendere l’incarico e la retribuzione dell’indagato, fino al primo grado di giudizio.
    A quel punto farà una nuova valutazione. L’indagato estromesso ingiustamente, in base ad una sentenza definitiva, potrà chiedere risarcimento degli stipendi persi e altri tipi di risarcimenti, se le evidenze processuali mostreranno leggerezze o condotte vessatorie da parte della Procura.

    Salviamo la democrazia, ne va della nostra libertà.



    16 marzo 2016

    Qualche giorno dopo, partendo da questi assunti, ho lanciato una proposta di riforma alternativa a quella Renzi, che potete leggere qui:
    https://almassimofranco.blogfree.net/?t=5322274


    Edited by massimofranceschini - 7/10/2019, 15:10
     
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  2. Cristina1
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    Tutto giusto e auspicabile Massimo però quello che manca è la persona o le persone che dovrebbe realizzare concretamente questo programma o qualsiasi altro tipo di programma politico serio. Ogni uomo politico ha almeno un ' idea giusta e umanitaria ma che troppo spesso rimane idea se non chiacchera tra le tante. Le soluzioni più semplici alla fine sono quelle che risultano più complicate e irrealizzabili. La politica sembra rendere complesso ciò che non dovrebbe esserlo. Io penso che la Verità sia sempre più semplice della Menzogna.
    Cristina
     
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    Da qualche galassia lontana...nato a Foligno ma residente a Genova, da sempre interessato alle arti, alla condizione umana ed alla spiritualità

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    Certo cara, hai ragione, infatti la verità è che la maggior parte dei politici arrivano dove arrivano perché erano o si sono messi in condizione di poter favorire le lobby che governano veramente. Spero che dalla società civile nasca un movimento ispirato ai Diritti Umani ed alla Costituzione, formato da persone capaci, oneste e che rendano trasparente il loro operato.
     
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  4. Lorenzo4
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    Sono dell'idea che chiunque abbia provato a uscire dalle linee di regime, sia stato boicottato inizialmente in ogni modo, dopodiché se non fosse bastato, messo a tacere per sempre...è una situazione veramente difficile, formare piccoli gruppi che cercano di aprire gli occhi delle persone è sempre costruttivo...ma è come sparare con un fucile a piombini, contro un treno in corsa.
    Cercare di mediare con queste persone rischia di far diventare buoni progetti carta straccia, modificati a tal punto per interessi di élit.

    Prendiamo ad esempio il Libro Bianco del Lavoro in Italia, scritto da Marco Biagi e diventato legge il 14 febbraio 2003 n. 30 - nota comunemente come legge Biagi, ciò che sappiamo in maniera ufficiale, che è stato ucciso dalle BR il 19 marzo 2002.

    Ma qualcosa non torna, una persona che teme di essere ucciso per mano di popolo non va tranquillamente in bicicletta.

    Nel 2014 ho studiato nei minimi dettagli quella legge e sono rimasto molto sorpreso quando ho riscontrato che molti passaggi somigliavano ad un mio progetto scritto nel 2010 per l'instaurazione in Italia del Reddito Minimo di Cittadinanza, anche perché prima, non mi interessavo di politica.

    Sul Libro Bianco sembra mancare proprio la parte della protezione sociale ad un disoccupato e ciò che rende la cosa ancora più lugubre è la Raccomandazione Europea N° 441/92 e 442/92, che dettava le linee guida in tale direzione.

    Ciò che penso è che Biagi aveva scritto anche quella parte insieme a tutto il pappie che conosciamo, ma che chiaramente ciò disturbasse qualcuno. Chiaramente le mie sono solo supposizioni, perché chi fa questi lavoretti li sa fare bene e non lascia tracce.
     
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    Certo, chi ordisce tali manovre ha scopi ben precisi in mente e sa di chi avvalersi.
    Le lobby che governano realmente hanno molti "collaboratori"...
    Grazie per l'interessante contributo, non conoscevo questi risvolti.
     
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4 replies since 16/3/2016, 18:25   255 views
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