LEGALIZZAZIONE DELLA REALTA’, DISTRUZIONE DEI VALORI

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    vividarte

    Group
    Administrator
    Posts
    334
    Location
    Da qualche galassia lontana...nato a Foligno ma residente a Genova, da sempre interessato alle arti, alla condizione umana ed alla spiritualità

    Status
    Offline
    Riflettiamo sulla filosofia che è alla base del cinismo e della perdita di ogni speranza, su cui si poggia un futuro sempre più amorale e senza diritti

    Raffaele_Cantone_-_Festival_Economia_2016


    Prendo spunto dalla lettura dell’intervista del Magistrato Cantone sul Corriere della Sera del 19 agosto scorso, in cui afferma di aver cambiato opinione accettando ora la legalizzazione della cannabis.

    Contemporaneamente a Cantone annoto con piacere la posizione assolutamente contraria del suo collega Gratteri.

    Torno sull’argomento marginalmente, su cui mi sono già ampiamente espresso, per mettere l’attenzione e riflettere sul fondamentale problema che attiene alla politica, ai media e alla formazione del “pensiero collettivo”, in questa epoca materialista, scientista e tecnicista, caratterizzata da una generale perdita di valori e diritti.

    Questo problema è alla base dell’apparente incapacità del genere umano di migliorare le sue condizioni di vita e sopravvivenza.

    La storia sembra aver fermato il progresso e appare avvinghiata in una complessità di problemi a cui la “modernità tecnologica” non sembra in grado di rispondere.

    Se non capiamo esattamente i meccanismi che stanno alla base della formazione delle idee, non riusciremo a rispondere ai sempre maggiori pericoli e ingiustizie crescenti di un futuro ipercontrollato e anestetizzato.

    Nonostante l’importanza del tema, le sue convinzioni contrarie alla droga e la responsabilità che si è assunto con l’esternazione pubblica del suo cambiamento di opinione, Cantone ammette espressamente di non offrire “certezze sul tema”.

    Si dice “assolutamente contrario all’uso degli stupefacenti”, pensa che non permetterebbe coltivare droga nella sua casa, afferma di sperare che i suoi figli non la usino mai e che la questione dei guadagni della criminalità non si ponga, qui in accordo con Gratteri, in quanto sarebbero molto meno elevati di quelli degli “stupefacenti pesanti”.

    Insomma, anche se “non ha certezze” ha tante idee.

    Come giustifica il suo cambiamento di opinione? Vediamo: “Intanto ho potuto constatare quanto è diffuso il fenomeno tra i ragazzini di oggi. Infinitamente di più di quando ero ragazzino io. Visto questo, la domanda sorge spontanea: siamo sicuri che la politica proibizionista di questi decenni abbia funzionato? …
    E vogliamo renderci conto di quanti ragazzini entrano in diretto contatto con la criminalità organizzata quando vanno a comprarsi il fumo per strada? …
    Tutti quelli che fumano non hanno alternative per procurarsi la cannabis. E certo che sono tanti, basta guardare i numeri delle relazioni antidroga.
    ...
    ”.

    Anche se inconsapevolmente Cantone ci sbatte in faccia il problema nudo e crudo: la filosofia della società moderna, che ha certo abbandonato da un pezzo i dogmi religiosi teocratici insieme a qualsiasi speranza negli ideali a loro volta distrutti dalle ideologie, si è appiattita su un inumano, amorale, anti etico e assolutamente non funzionale “realismo statistico-tecnicista”.

    Abbiamo perso qualsiasi fede e speranza di poter realizzare i migliori ideali espressi dalla cultura e dalla civiltà e ci abbandoniamo ad una fredda accettazione di comportamenti senza provare a cercarne le cause, affidandoci ad una malriposta speranza di governare l’uomo con la legge.

    La politica moderna, gli slogan dei politici, i commenti che sentiamo per strada dopo che ci siamo “informati” sui media hanno come fondamento questa totale perdita di speranze, valori e ideali.

    Abbiamo talmente introiettato tutto ciò, e Cantone ne è un terribile esempio, che non riusciamo ad andare oltre una vaga speranza di limitare le brutture ed i problemi della modernità con una legge più “razionale” e “praticabile” delle altre.

    Lo vediamo tutti i giorni in tutti gli ambiti. Un clamoroso esempio di ciò è il mondo del lavoro e dell’economia.

    Abbiamo incorporato “la crisi” quasi fosse un parametro inamovibile, come una perenne perturbazione che non ha cause, un dato di fatto pari a quello del sorgere del sole e del calar della notte.

    Ci siamo abituati a stipendi da fame, alla disoccupazione, come se tutto ciò fosse la realtà del pianeta terra, come se fossero cose “vere”, al pari dell’aria che respiriamo.

    Per non parlare delle guerre, del crescente numero di persone in fuga e dai morti che causiamo per la pretesa di governare la democrazia nel mondo.

    Tutti questi problemi hanno cause ben precise, sono provocati da politiche e scelte reali rintracciabili storicamente e culturalmente.

    La cultura materialista-realista-consumista-tecnologica ci ha fatto perdere ogni speranza in un mondo migliore, abbiamo relativizzato tutti i valori perdendo la nostra umanità.

    I media sono pieni di tutto ciò, per giunta accentuato, peggiorato e raccontato in una prospettiva terrorizzante-distraente, proprio adatta alla perdita di valori ed al cinismo imperante.

    Gli stessi media sono una delle cause della situazione attuale: basta pensare che la maggior parte dei giornali, delle televisioni e delle agenzie di informazione sono riconducibili a pochi gruppi di interesse che fanno capo alle solite famiglie che controllano le più importanti lobby mondiali.

    Il moderno Stato di Diritto avrebbe dovuto essere il punto di arrivo dalla barbarie alla civiltà ma è stato occupato da subito, e sempre più, dalle oligarchie facenti capo alle lobby suddette.

    Questa occupazione ne ha confuso e snaturato la sua “missione” amministrativa.

    C’è perciò chi considera lo Stato la causa di tutti i mali e chi lo reputa l’unico ente a cui rimettere tutte le faccende sociali e con cui annullare ogni ideale umanista sull’altare della fredda “scienza”.

    Questa dicotomia ha distrutto ogni speranza di miglioramento perché abbiamo “imparato” che lo Stato non siamo più “noi”, abbiamo imparato che siamo già entrati in un’era di amorale anarchia tecnologica.

    Cosa fare?

    Credo che la soluzione sia solo una: raccogliere tutte le persone di buona volontà non ancora annientate dal cinismo e nella speranza, per far nascere dalla società civile un movimento politico che si ispiri unicamente ai 30 Diritti Umani, in grado di elaborare politiche socio-economiche improntate alla realizzazione di questi.

    Un movimento in grado di pensare i modi in cui rifondare l’idea di Stato come trasparente espressione amministrativa della società civile.
    Uno Stato leggero dalle poche e chiare leggi, che però mantenga il controllo dei beni e dei servizi della comunità, dei meccanismi e dei parametri ora in mano alle lobby mondiali.

    Uno Stato di Diritto che sia l’espressione della società civile e che favorisca una cultura fondata sugli ideali umanisti della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948.

    Uno Stato di Diritto che non sia impotente davanti al totem su cui sacrificare la nostra umanità, chiamato realtà.


    22 agosto 2016


    Sul tema della legalizzazione della cannabis:
    ISTANZE DROGATE: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=5287451
    PERCHE' LEGALIZZARE LA DROGA SENZA COMBATTERE VERAMENTE IL TRAFFICO?: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=5331569
    LEGALIZZARE L'IPOCRISIA: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=5383346

    Sui media:
    ODIO, ORRORE, TORPORE: LA RICETTA DEI MEDIA DA RIVEDERE: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=5282938


    Edited by massimofranceschini - 5/1/2019, 14:48
     
    .
0 replies since 22/8/2016, 11:54   237 views
  Share  
.