ETICA, COERENZA E INFORMAZIONE PER SALVARE IL PAESE

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    vividarte

    Group
    Administrator
    Posts
    334
    Location
    Da qualche galassia lontana...nato a Foligno ma residente a Genova, da sempre interessato alle arti, alla condizione umana ed alla spiritualità

    Status
    Offline
    Il “vero sovranismo” ha bisogno di cultura, non di finti cavalieri

    Silvio_Berlusconi_in_Japan



    In politica si deve essere pragmatici ed agire per il bene del Paese, ovviamente se capaci: ciò vuol dire che qualsiasi forza politica o esponente di partito prediliga argomentazioni tese a delegittimare altri partiti o suoi “concorrenti” e non preferisca parlare di programmi e progetti, non fa un lavoro politico serio.

    Oltre a ciò contribuisce al cosiddetto “teatrino della politica” che tanto piace ai media, che infatti fomentano continuamente.

    Sul sistema media/politica mi sono espresso qui, in occasione della prima fase post elettorale 2018.

    Il Paese resta così stretto nella morsa politico-mediatica subendo invece, concretamente, misure decise in sedi estere a cui i nostri “rappresentanti” hanno “regalato” le più importanti sovranità dello Stato.

    Questi favori fanno parte del fenomeno politico caratterizzante l’era moderna: la perdita di sovranità degli Stati nazionali, e più in generale dello Stato di diritto, in favore di organismi sovranazionali, di fatto sottoposti alla forte influenza di logge e lobby private.

    Il variegato e purtroppo frammentato “fronte extra-parlamentare veramente sovranista” ha da sempre elencato i passaggi cruciali più recenti di questa “desovranizzazione”, che vanno dall’ingresso del nostro Paese nello SME, alla privatizzazione della Banca d’Italia, all’adesione al trattato di Maastricht, all’ingresso nell’Euro, al trattato di Lisbona, al Meccanismo Europeo di Stabilità, al Fiscal Compact, ed altri ancora.

    I principali responsabili di queste scelte sono indicati essere i vari Andreatta, Amato, Cuccia, Ciampi, Napolitano, Prodi, Monti e molti altri, favoriti anche dalla stagione di “mani pulite” e dalla “persecuzione” di Craxi, apparentemente contrario al massiccio ingresso estero nell’economia e nel tessuto sociale e produttivo italiano.

    Più in generale e correttamente, sembra sia giusto affermare che è la “sinistra di governo” la grande accusata di aver operato in favore della finanza e del capitale.

    Da questa analisi, sostanzialmente condivisa dai “veri sovranisti”, sembra a volte “salvarsi” Berlusconi, addirittura segnalato da alcuni come contrario all'Europa e all'Euro, come in questo vecchio articolo, e più in generale contrario ad un certo tipo di sistema lobbistico-finanziario che lo avrebbe estromesso dal governo del Paese nel 2011, con una manovra operata dalla finanza stessa, di fatto, e certamente, un colpo di stato “soft”.

    L’ex-cavaliere sembra quindi salvarsi da questo panorama per, addirittura, apparire ad alcuni come un prode cavaliere anti-Euro.

    Ammesso che quanto si scrive nell’articolo citato sia vero, e non ho notizie contrarie a riguardo, non possiamo però non ricordare anche questo articolo, in cui si racconta una storia diversa, segnata da una fondamentale contraddittorietà ed incoerenza, proprio sul tema Euro.

    Sia quel che sia, non credo si possa onestamente negare l’evidenza del fatto che Berlusconi sia stato sempre più interessato alle sue aziende ed ai suoi problemi personali.

    Oltre a questo molti non riescono ad ammettere un dato superiore a tutti, al di là di come si voglia raccontare il Berlusconi politico: in un sistema democratico basato sulla separazione dei poteri, un possessore di media non dovrebbe poter entrare in politica, punto.

    Non mi interessa qui fare la storia di come ciò sia stato possibile, sulle responsabilità e connivenze politiche, sicuramente da parte della sinistra e di una larga fetta del mondo politico-istituzionale.

    Ciò che voglio ribadire è che un così grande “conflitto di interesse” è inammissibile in una vera democrazia costituzionale.

    Questo i “veri sovranisti” dovrebbero comprenderlo e condividerlo, altrimenti rischiano di difendere posizioni che contraddicono i richiami al diritto e alla Costituzione, e rischiano di vedere “cavalieri” senza macchia e paura al posto di abili e scaltri imbonitori.

    Con il suo potere mediatico Berlusconi avrebbe potuto aiutare la formazione di una vera coscienza e comprensione dei reali nodi politici, economici e giuridici relativi alla perdita di sovranità politica e monetaria degli Stati moderni.

    Così non è stato: al posto di operare una lavoro culturale in tal senso e servire degnamente il Paese, Mediaset ha importato il peggior stile mediatico made in USA, assolutamente complice della disinformazione e della tenaglia di intrattenimento/evasione di basso profilo e spessore che sta stritolando e impoverendo la nostra cultura ed il vivere civile.

    Un sistema inevitabilmente emulato della maggior parte dei media e che ha fortemente contribuito a formare l’invincibile cappa di falsità e “pensiero unico” assai difficile da contrastare culturalmente.

    Se i cosiddetti “sovranisti” non capiranno ciò e non si impegneranno a creare un progetto politico unitario post ideologico, veramente democratico e trasparente per rinnovare la democrazia e lo Stato di diritto, consumeranno le loro energie in dispute “ideologiche” ed in contrapposizioni di basso livello che non scalfiranno il sistema di un millimetro.



    10 maggio 2018


    Edited by massimofranceschini - 11/1/2020, 15:09
     
    .
0 replies since 10/5/2018, 16:33   212 views
  Share  
.