20 PUNTI 5 STELLE: IL MIO COMMENTO

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    vividarte

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    Da qualche galassia lontana...nato a Foligno ma residente a Genova, da sempre interessato alle arti, alla condizione umana ed alla spiritualità

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    Un commento "sovranista" ed "umanista"

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    Questo il mio libro, un programma politico basato sui diritti umani, che andrà a far parte di un'opera più completa sull'argomento


    Con questo articolo cercherò di commentare i 20 punti del programma elettorale del Movimento 5 Stelle per le elezioni 2018.

    Il mio commento proverà ad essere il più “oggettivo” possibile ma, per fare ciò, credo che occorrano due doverose premesse.

    La prima è quella che il mio commento ovviamente avrà dei limiti, dati dalla “profondità relativa” della mia cultura e delle mie conoscenze attinenti a dei campi specifici, limiti che cercherò di evidenziare ove ritenessi necessario. Conoscenze e dati che si aggiungessero o che si evolvessero potrebbero essere inserite e fare di questo documento un work in progress.

    La seconda premessa, altrettanto doverosa, credo sia quella di spiegare il punto di vista di partenza, l’ottica che sta alla base del mio pensiero.

    Questo perché non credo possibile, in campo umanistico, nessuna valutazione “oggettiva” se non all’interno del nostro sistema di pensiero, delle nostre conoscenze e della nostra valutazione di queste e, non ultimi, dei nostri “sentimenti”: non stiamo pesando una “carota” su una bilancia su cui c’è un accordo relativo al sistema di peso, stiamo valutando un documento politico-elettorale necessariamente sintetico, ed aperto a tante valutazioni quanti sono i punti di vista che lo leggono.

    Prima di iniziare credo sia quindi utile illustrare brevemente l’ottica politica da cui “partono” le mie riflessioni.

    Come scrivo nel mio libro relativo ai diritti umani linkato in alto, credo che i 30 articoli che ne formano la Dichiarazione Universale siano il culmine di un lunghissimo processo storico, ed un brillante tentativo di superare le ideologie ottocentesche: divisioni che hanno prodotto conflitti nel corpo sociale, o divisioni che le ideologie non sono riuscite ad eliminare.

    L’etica dei diritti umani mette al centro la dignità e la libertà della persona, coniugandole con la responsabilità civile collettiva.

    La stessa etica è, o dovrebbe essere, alla base del moderno Stato di diritto: un’entità politica che dovrebbe rappresentare l’entità giuridica relativa ad un territorio ed alla sua popolazione.

    Lo Stato di diritto dovrebbe essere l’entità amministrativa “della popolazione” di un territorio con cui la popolazione stessa si autogoverna con assoluta trasparenza, con cui regola i rapporti interni fra le persone ed i componenti sociali, ed i rapporti internazionali.

    Tale “sovranità” dello Stato di diritto è generalmente sancita e regolata da una Costituzione, a sua volta ispirata ai diritti universali, come appunto quella italiana.

    La storia recente evidenzia la progressiva perdita della sovranità degli Stati delle singole Nazioni, in favore di entità transnazionali, addirittura spesso non elette e private.

    In effetti, alcune di queste “sovranità”, come quella monetaria, non sono quasi mai appartenute allo Stato di riferimento ma agli enti che governano l’emissione stessa della moneta: le banche, sostanzialmente private.

    Tali banche e le famiglie che le controllano hanno da sempre, con tutta evidenza, favorito una “filosofia” sulla moneta per cui noi oggi pensiamo che questa sia un “bene” prezioso da conservare o comprare, un bene “deperibile” e non infinito, al pari delle risorse ambientali.

    La privatizzazione delle banche pubbliche, le varie teorie e politiche economiche sul “valore” della moneta ed i trattati internazionali stipulati, quasi sempre non sottoposti al vaglio elettorale, hanno fatto il resto: abbiamo consegnato il mondo a lobby finanziarie e di altra natura, a logge private di vario tipo ed a chi, appunto, controlla l’emissione del denaro come la Riserva Federale in Usa o la BCE, di proprietà delle banche private.

    Il mio commento al programma dei 5 Stelle parte quindi da questi presupposti senza i quali, io credo, potremmo solo fare un commento superficiale relativo alle dinamiche socio-politiche e di costume, al pari di quello che fanno i media mainstream.

    Andiamo quindi ai venti punti, copiati da questo link dell’ANSA.

    1) VIA 400 LEGGI INUTILI: Stop alla giungla delle leggi, meno burocrazia per imprese e cittadini.
    L’Italia è certamente il Paese emblema del detto che recita: “Dove troverai le leggi più numerose, lì troverai anche le più grandi ingiustizie” (Re Agesilao II), o di questo: “Più uno Stato è corrotto, più fa leggi” (Publio Cornelio Tacito), o ancora: “Una proliferazione di nuove leggi crea una proliferazione di nuove scappatoie” (Arthur Bloch), e per ultima: “Se la legge non ammette ignoranza, allora è diritto di ogni cittadino che ogni legge sia comprensibile senza che gli necessiti una laurea in Giurisprudenza” (Dario de Judicibus).
    Detto questo, mettere per primo un tale articolo senza le “istruzioni” e la filosofia con cui lo si vorrebbe attuare, sa tanto di slogan acchiappa voti; oltre a ciò non credo esistano in Italia leggi “inutili”, ma leggi “utili” a qualche interesse particolare, foss’anche quello di giustificare il tempo passato in Parlamento.
    Anche per la “burocrazia”: senza prendere le distanze dalle politiche di tagli della spesa da parte degli Stati che favoriscono le privatizzazioni, l’accenno a me sembra del tutto ad uso elettorale ed aperto ad esiti “infelici” per il tessuto produttivo nazionale.

    2) SMART NATION, NUOVO LAVORO E LAVORI NUOVI: Investimenti ad alto moltiplicatore occupazionale per creare nuove opportunità di lavoro e nuove professioni. Investimenti in nuova tecnologia, nuove figure professionali, internet delle cose, auto elettriche, digitalizzazione PA.
    Anche qui molte riserve. La prima è sempre quella relativa alla moneta: senza indicare la necessità di riottenere la sovranità monetaria rimangono solo due strade: più tasse e/o più tagli.
    Oltre a ciò: parlare di “smart nation” e di ”internet delle cose” senza dire chiaramente che la nostra Nazione dovrebbe rendersi autonoma tecnologicamente e porre regole ad una tecnologia invasiva sulle nostre vite, informazioni, libertà e diritti, appare tanto un tentativo per andare verso le ultime generazioni più “tecnologizzate”, senza però avere una vera consapevolezza su chi oggi controlla la tecnologia stessa e sull’inquietante “futuro di controllo” prossimo venturo.

    3) REDDITO DI CITTADINANZA: la misura porta anche oltre 2 miliardi di euro per la riforma dei centri per l'Impiego.
    Lasciando stare i 2 miliardi, altrimenti dovrei ripetere quanto detto sopra sulla “copertura”, occorre dire che il reddito di cittadinanza è progetto che fa molto discutere.
    Non sarei completamente contrario, a patto che sia una misura inserita in un progetto per la piena occupazione, una misura cioè immediata per chi non ce la fa, destinata però alla scomparsa perché, appunto, si sta perseguendo la piena occupazione.
    E torniamo inevitabilmente al tema risorse, come sopra: tasse e/o tagli?

    4) PENSIONE DI CITTADINANZA: "Mai più sotto i 780 euro" di pensione minima netta al mese a tutti i pensionati e 1.170 euro netti al mese per una coppia di pensionati.
    Qualcosa in più sui contributi versati e/o da continuare a versare?
    Credo che uno Stato di diritto ispirato ai diritti umani debba garantire lavoro e pensione a tutti, di entità degna di una vita vissuta nei diritti costituzionali e di contributo lavorativo e creativo alla comunità, punto.
    Anche qui il discorso risorse è centrale, come quello di un diritto al lavoro come espressione della personalità e funzione creativa nello “scambio sociale”.
    Accettare di meno è mettersi nella logica dell’attuale sistema che parla pretestuosamente di “efficienza” e “competitività”, mentre intende riduzione dei diritti sociali in favore delle lobby private.

    5) MENO TASSE, PIÙ QUALITÀ DELLA VITA: Riduzione delle aliquote Irpef; Niente tasse per redditi fino a 10mila euro; Manovra choc per le piccole e medie imprese: riduzione del cuneo fiscale e riduzione drastica dell'Irap; Abolizione reale studi di settore, split payment, spesometro, Equitalia; inversione onere della prova: il cittadino è onesto fino a prova contraria.
    Anche qui non si intravvede un progetto globale, se non di retorica.
    Senza parlare di controllo dell’emissione della moneta, di una riconsiderazione teorica ed operativa del “debito pubblico” (un debito che dovrebbe essere una ricchezza per il Paese in quanto rappresentante unicamente il credito privato dei suoi cittadini verso lo Stato stesso e garantito da questo), del fatto che la tassazione dovrebbe essere solo una delle leve che lo Stato usa per governare l’inflazione e pochi altri parametri, una leva tendente ad uno “zero potenziale” ancorché ciclico o legato all’andamento di altri parametri, le altre misure proposte sembrano irrealizzabili, velleitarie e/o “inquietanti”, data la progressiva ventilata digitalizzazione del Paese. Anche l’inversione dell’onere della prova risulterebbe inconsistente in termini di maggior giustizia e democrazia.

    6) TAGLI AGLI SPRECHI E AI COSTI DELLA POLITICA: 50 miliardi che tornano ai cittadini. Stop a pensioni d'oro, vitalizi, privilegi, sprechi della politica e opere inutili. Riorganizzare le partecipate, spending review della spesa improduttiva.
    È il vecchio mantra della politica giustizialista nato dopo l’onda del libro “La Casta”, senza però una vera visione dei problemi in chiave di recupero trasparente della sovranità del nostro Stato e del suo dovere costituzionale per la spesa pubblica.
    Altro che “partecipate” e “spending review”!

    7) SICUREZZA E LEGALITÀ: 10mila nuove assunzioni nelle forze dell'ordine, 2 nuove carceri per dare a cittadini più sicurezza.
    Misura che si rivolge all’elettorato di destra, senza una parola sui diritti umani spesso traditi da un regime di sola carcerazione, peraltro svolta in condizioni pietose, e sul fatto che il tema “sicurezza” è uno dei maggiori cavalli di battaglia del “sistema”, ben guidato dai media.

    8) STOP AL BUSINESS DELL'IMMIGRAZIONE: Cooperazione internazionale finalizzata a stipula trattati per rimpatri. 10.000 nuove assunzioni in commissioni territoriali per valutare, in un mese, come negli altri paesi europei, se un migrante ha diritto a stare in Italia o no.
    E se non avesse diritto?
    Oltre a ciò altri 10000 lavori a termine?
    Senza dire niente su una nuova politica internazionale doverosa, viste le grosse responsabilità dell’Occidente per l’immigrazione?
    Niente da dire sulle guerre e sullo sfruttamento di risorse dell’Africa da parte delle lobby a cui facciamo grandi favori fiscali e che sono LA causa dell’immigrazione?

    9) TUTELA DEI RISPARMI DEI CITTADINI: Risarcimenti ai risparmiatori truffati; Creare Procura nazionale per reati bancari; riforma bancaria Glass Steagall act contro speculazioni.
    La riforma bancaria potrebbe essere un “contentino”ed un’arma spuntata contro la speculazione finanziaria se non si mette mano, e di nuovo, alla sovranità monetaria, a tutto il sistema delle borse, alla possibilità di essere truffati finanziariamente, alla consapevolezza che ormai la finanza ha superato di decine di volte il pil mondiale relativo alla produzione di beni e servizi.
    Una situazione che occorre iniziare a modificare, almeno a livello nazionale per favorire un’“epidemia” positiva, anche internazionale, da parte del mondo produttivo verso la finanza privata.

    10) LA SANITA' SI PRENDE CURA DI TE: Più risorse per la Sanità Pubblica e riduzione liste di attesa per esami medici.
    Bello, quanto “evanescente” senza soldi nostri.

    11) 17 MILIARDI PER AIUTARE LE FAMIGLIE CON FIGLI: Applicazione del modello francese, rimborsi per asili nido, pannolini e baby sitter. Introduzione Iva agevolata per prodotti neonatali, per l'infanzia e per la terza età. Innalzamento importo detraibile per assunzione di colf e badanti.
    Idem come sopra.

    12) BANCA PUBBLICA PER GLI INVESTIMENTI per piccole imprese, agricoltori e famiglie.
    Bello, peccato che la Banca Pubblica ora come ora non può stampare la moneta che potrebbe investire, può solo prenderla dal “mercato”, controllato dalle banche private.
    E non credo che l’Europa permetterà che la Banca Pubblica crei denaro “dal nulla”, o stampandolo (BCE) o accreditandolo senza averlo come fanno oggi tutte le altre.
    Misura tendente ad acchiappare i voti “sovranisti” meno accorti.

    13) LOTTA A CORRUZIONE, MAFIE E CONFLITTI D'INTERESSE: Modifica 416 ter sul voto di scambio politico mafioso. Riforma della prescrizione. Daspo per i corrotti. Agenti sotto copertura. Intercettazioni informatiche per reati di corruzione.
    Anche qui ci sarebbe molto da dire, prendiamola come misura auspicabile senza aprire grossi dibattiti sul “come”, del resto è un vecchio “cavallo di battaglia”, al pari di quello al punto 6.

    14) UNA GIUSTIZIA RAPIDA, EQUA ED EFFICIENTE: Riduzione della durata dei processi. Certezza del processo e della pena.
    Bastasse la “certezza del processo e della pena” per fare della nostra Repubblica un Paese in cui si possa dire di avere un “giusto processo” ed una giustizia equa!
    Per non parlare della formazione delle Corti e della Magistratura tutta, del funzionamento complessivo del sistema giustizia e della sua filosofia operativa che da una parte pensa prevalentemente a “reprimere”, senza dare vere chance di recupero, dall’altra permette che solo una minoranza di soggetti possano permettersi un processo.

    15) GREEN ECONOMY: ITALIA 100% RINNOVABILE: 200mila posti di lavoro da economia riciclo rifiuti; 17mila posti di lavoro per ogni miliardo investito in rinnovabili e efficienza energetica. Uscita da petrolio entro 2050, 1 milione auto elettriche.
    Anche qui: ci sono coperture e un progetto adeguato tecnicamente ed amministrativamente?
    Riguardo all’energia: sempre in mano ai privati?

    16) RIDUZIONE DEL RAPPORTO DEBITO PUBBLICO/PIL DI 40 PUNTI IN 10 ANNI: Più ricchezza con maggiori investimenti in deficit, ad alto moltiplicatore e con maggiore occupazione. Riduzione spese improduttive. Tagli a sprechi. Lotta a evasione fiscale.
    Si continua a trattare il “debito pubblico” come qualcosa di negativo e di “vero” (vedi punto 5), e ad enumerare voci senza spiegare come l’Europa possa permettere investimenti in deficit, con quali criteri si parli di spese improduttive e tagli senza affermare di dover necessariamente scorporare da queste quelle che sono garanzie costituzionali riguardanti i servizi sociali?

    17) SUPERAMENTO DELLA COSIDDETTA BUONA SCUOLA: Piano assunzioni razionale in base a fabbisogno scuole. Incremento spesa pubblica per istruzione. Abolizione del precariato.
    Bello ma, oltre ai problemi relativi alla copertura, insufficiente: la scuola pubblica è demolita da decenni nella sua capacità di insegnare, vedasi epidemia dei DSA, ben prima della “Buona Scuola”.

    18) VALORIZZAZIONE E TUTELA DEL MADE IN ITALY: Italia.it diventa la piattaforma e-commerce per i prodotti made in Italy nel mondo. Maggiore tutela dei beni culturali. Salvaguardia della qualità dei prodotti italiani minacciati dai trattati internazionali. Creazione di un Ministero del Turismo.
    Talmente tanto vasto il campo e le cose da dire, viste le scarse sovranità del nostro Stato e la tendenza della politica a firmare ogni intesa che fa comodo alle multinazionali.
    Gli investimenti su territorio e turismo dovrebbero essere massicci e non generanti debito: siamo il Paese più bello del mondo per bellezze artistiche e naturali, fra le quali, sembra, anche la più vasta varietà di specie animali e vegetali.
    Ricchezze che potrebbero fare del nostro Paese il giardino del mondo e non, ad esempio, l’attuale sede di basi militari straniere che ospitano armi atomiche.

    19) INVESTIMENTI PRODUTTIVI, 50 MILIARDI NEI SETTORI STRATEGICI. Il M5s punta su innovazione, energie rinnovabili, manutenzione del territorio, contrasto a dissesto idrogeologico, adeguamento sismico, banda ultra larga, mobilità elettrica.
    Idem come sopra e velleitario senza sovranità monetaria e delle serie misure che assicurino al nostro Paese il controllo di tali misure, senza far finire tutto, come al solito, in mani private.

    20) SUPERAMENTO LEGGE FORNERO: Quota 100 e Quota 41. Staffetta generazionale. Categorie usuranti. Opzione donna.
    In tema di leggi specifiche denuncio la mia “incompetenza” giuridica, credo di aver capito che la famigerata Fornero sia sbagliata ma non sono in grado di analizzarla.
    Su questo argomento mi rimetto ai diritti umani numero 22, 23, 24 e 25: leggeteli e capirete la vera posta in gioco, con la riconquista delle nostre sovranità perdute si possono attuare.

    Credo che il mio commento si possa fermare qui, senza indugiare nei vari tatticismi relativi alle alleanze od a tutti i temi connessi ma distraesti relativi alle elezioni che tanto piacciono ai media.

    Credo che una volontà politica nuova e veramente dalla parte del cittadino, del suo Stato di diritto e dei diritti umani che dovrebbero illuminare il panorama politico e civile non alberghi nell’attuale Movimento 5 Stelle.

    Sempre felice di sbagliarmi.



    24 gennaio 2018
    P.S.: questa la sezione del blog che ospita tutta la serie sui 30 diritti dell’uomo


    Edited by massimofranceschini - 9/1/2020, 15:49
     
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