RIPRENDIAMO IL CONTROLLO SULLE PRETESE DELLA TECNICA

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    vividarte

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    Da qualche galassia lontana...nato a Foligno ma residente a Genova, da sempre interessato alle arti, alla condizione umana ed alla spiritualità

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    Ne va del futuro dell'umanità

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    nel mio libro linee guida opportune


    Il tema dei diritti civili e della procreazione assistita sta scatenando dibattiti e reazioni di segni opposti, e di "inaspettate" sensibilità comuni come quella fra cattolici ed esponenti di una sinistra contraria alle mercificazioni, anche degli uteri.

    Ogni sensibilità reclama/nega diritti con una confusa varietà di posizioni, tale da impedire una composizione delle diversità.

    Non ci rendiamo conto che in questa confusione abbiamo un solo vincente: la tecnica e di conseguenza chi la gestisce: la lobby militare - a cui la maggior parte della ricerca si genuflette - e quella farmaceutica, che ha inaspettati interessi comuni con quella militare.

    Un esempio di ciò potete leggerlo nel mio pezzo del 5 aprile 2013 in cui parlavo del rapporto “Global Trend 2030”, un documento di previsione sul futuro prossimo venturo, ad opera delle 17 agenzie di intelligence americane.

    A ben vedere alla guida delle lobby troviamo poche famiglie che detengono e/o controllano armi, finanza, politica, ricerca, media e molto altro ancora, con un sistema capillare e diversificato su cui ormai si sono scritte fin troppe parole, senza che ciò abbia sortito effetti sulla consapevolezza della maggior parte delle persone.

    La denuncia fine a se stessa non serve a niente se non accompagnata da un'idea e da un progetto di riscatto della società.

    Questo progetto verrebbe certamente ostacolato dalle stesse lobby che hanno interesse a mantenere ed aumentare il caos sociale, per venderci la conseguente ricetta salvifica con cui stringere sempre più la morsa del dominio: la "sicurezza".

    Auspico quindi un progetto di riscatto da parte della società civile, pena la definitiva scomparsa di ogni libertà.

    Il caos “ideologico” dovuto ai vari accenti di libertà, diritti, bisogni vecchi e nuovi e un sentimento morale in continua evoluzione, non trova soluzione neanche nel mondo intellettuale, ancor più confuso da questa modernità e appunto dalla tecnica, il Dio moderno a cui consegniamo ogni residuo di consapevolezza e libertà.

    Ecco allora il sociologo Galimberti, da me già citato (https://almassimofranco.blogfree.net/?t=5285801), dire che di fronte alla tecnica “l'etica è patetica”, consegnando così l'intero mondo del pensiero, la nostra vera dimensione, nelle mani di quella che è solo una delle sue “applicazioni”, appunto la tecnica.

    Afferma inoltre che la pretesa di ammettere amore e genitorialità solo se derivanti da un rapporto eterosessuale sancito dal matrimonio è “bieco materialismo”, una contraddizione per chi parla sempre di spirito.

    Questa “provocazione” è effettivamente interessante, peccato venga da chi poi consegna il futuro ed ogni speranza di evoluzione umana al fenomeno più materialista della modernità, la tecnica, a cui non ci si dovrebbe/potrebbe ribellare in quanto avrebbe “spodestato” l’uomo ed essere così diventata il nuovo soggetto della storia.

    La varietà di posizioni e sensibilità su questi argomenti “etici” è o dovrebbe essere indice della vitalità culturale di una società libera, creativa e feconda.

    Purtroppo i vari soggetti non riescono veramente a comunicare ed a trovare un minimo comun denominatore, un punto d’incontro proficuo, forse perché più “interessati” alla loro egotica rappresentazione.

    Da sempre invito a rivolgere lo sguardo verso la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani quale piattaforma su cui dirimere questioni “ideologiche”.

    Smettiamola quindi con la pretesa di giudicare o legiferare l’amore che magari non capiamo, o di dare patenti di genitorialità come se esistessero persone che non possano "geneticamente" amare ed aiutare un essere a crescere, come se solo il matrimonio eterosessuale fosse garanzia assoluta di amore e benessere.

    Smettiamola anche di pensare, più o meno consapevolmente, al bambino come una “proprietà”, come un foglio bianco su cui scrivere un futuro e una personalità che sarà solo un riflesso distorto dalle nostre paure.

    Liberalizziamo le adozioni per tutti e accettiamo la sfida di amare chi ci sceglie anche se non è parte della nostra biologia, forse ci sceglie proprio per questo, e rendiamo la sua vita migliore del passato sfortunato da cui proviene.

    Ribelliamoci però a tutte le pratiche che, con l’ausilio della tecnica o con la formazione di leggi apposite, pretendano creare condizioni “artificiose” che ci daranno un futuro sempre più inquietante e disumano.

    Scegliersi figli in provetta e inserirli in un utero comprato - finché non si arriverà ad uteri extracorporei più o meno artificiali su cui si sta già sperimentando - è indice di una distorta volontà di dominio degli eventi permessa da una materialistica “tecnica amorale”, che ridurrà l’uomo schiavo della sua stessa “intelligenza”.

    Fermiamo l’angosciante stupidità del futuro.


    3 marzo 2016


    Edited by massimofranceschini - 5/1/2019, 15:09
     
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