IL CASO SPOTLIGHT

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    vividarte

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    Da qualche galassia lontana...nato a Foligno ma residente a Genova, da sempre interessato alle arti, alla condizione umana ed alla spiritualità

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    Un giornalismo sempre più raro

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    fonte: YouTube


    Il bellissimo film “Il caso Spotlight” di Thomas MacCarthy, ci ricorda cosa potrebbe rappresentare un serio giornalismo d’inchiesta per una società civile.

    Il film narra la vicenda che il Boston Globe portò alla luce più di dieci anni fa, relativa allo scandalo di rilevanza mondiale degli abusi sessuali da parte di esponenti della Chiesa Cattolica.

    Regia, recitazione, sceneggiatura e montaggio, tutti di ottimo livello, ci tengono sul filo della sofferta inchiesta che ha causato al Vaticano parecchi problemi di immagine e su cui Papa Bergoglio sembra aver detto parole precise e impegnative, speriamo non di facciata.

    Ciò che mi spinge a scrivere è vedere quanto un giornalismo del genere sia così raro, proprio nel momento storico in cui ne avremmo maggior bisogno.

    Abbiamo grandi crisi mondiali, queste le più importanti:

    - una nuova “guerra fredda”;

    - il Medio Oriente;

    - la conquista di sempre più potere da parte delle lobby (che controllano la finanza, le armi, il denaro, la politica e i media stessi);

    - le sfide portate all’umanità e alla cultura da un uso sempre più pervasivo della tecnologia;

    - la suddivisione del mondo in chi può “farcela” a sopravvivere e chi è sempre più escluso dalla speranza di una vita decente (mentre una ristrettissima percentuale di soggetti controlla la maggior parte della ricchezza mondiale);

    - la crisi relativa alle migrazioni e all’integrazione;

    - la crisi climatica-idrica-energetica;

    - la crisi di rappresentanza politica;

    - la crisi morale, etica e intellettuale;

    - la crisi riguardante la droga;

    - la moderna e paradossale “analfabetizzazione funzionale” di grandi strati della popolazione;

    - la crisi derivante dalla sempre più pervasiva intrusione farmacologico/chimica in tutti gli aspetti della vita quotidiana (che si traduce nell’avere sempre più “clienti malati”);

    - la crisi di un’alimentazione sempre più manipolata dall’industria;

    - tutte le crisi derivanti da una sempre minore applicazione dei Diritti Umani (compresi quelli la cui violazione ci da un lavoro sempre più introvabile e stipendi insufficienti per una vita dignitosa).

    Un serio giornalismo di inchiesta dovrebbe continuamente smascherare i responsabili della crisi, a tutti i livelli, e fornire uno spazio di visibilità agli esponenti della società civile in grado di favorire una soluzione dei problemi.

    Al contrario, la maggior parte dei media generalisti sono una spalla del sistema a cui forniscono un sostegno terrorizzante/distraente, mentre la minoranza dei media più apparentemente “contro” non fanno altro che confezionare inchieste su scandali di basso profilo, che certo non mettono in discussione i meccanismi principali del “sistema delle crisi”.

    Si limitano a dar voce ad istanze populiste/giustizialiste che possono, al massimo, favorire qualche ricambio politico che però non intaccherà i meccanismi suddetti.

    Auspico da tempo la nascita di un nuovo movimento politico ispirato ai Diritti Umani ed alla Costituzione.

    Auspico anche che il nuovo movimento si doti di un media generalista che ribalti tutte le prassi terrorizzanti/distraenti, e che ci aiuti a pensare con la nostra testa raccontando la multiforme varietà umana e culturale di una società non così cinica ed egoista come quella favorita dagli altri media.

    Questo sì che sarebbe un gran bel film!


    21 febbraio 2016


    Edited by massimofranceschini - 25/11/2018, 16:52
     
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