COSA DIVENTERÀ IL GOVERNO GIALLO/VERDE?

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    vividarte

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    Da qualche galassia lontana...nato a Foligno ma residente a Genova, da sempre interessato alle arti, alla condizione umana ed alla spiritualità

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    Denunciamo le vere forze all’ombra della nostra politica

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    il mio libro, un programma politico ispirato ai Diritti Umani


    Credo che l’attuale fase politica, relativa alla formalizzazione di questo “contratto di governo” fra Lega e 5 Stelle, meriti delle riflessioni.

    Considerando la bruttura del sistema elettorale, le forze in campo e la vera “sostanza” di ogni democrazia, il progetto Lega-5 Stelle è secondo me il più auspicabile, quasi “naturale”, anche considerando la natura e gli obiettivi delle forze politiche e di altro tipo, che tramite le prime hanno realmente governato il nostro Paese negli ultimi anni e che, verosimilmente, si apprestano a governare ancora “prendendo bene le misure” ai due partiti.

    Al di là delle inevitabili differenze “ideologiche” o “di area”, dobbiamo dire che tutte le polemiche dai contenuti “personalistici” o contestanti la legittimità del progetto, fanno parte del “mercato politico” gestito da media che non danno un vero servizio al Paese ma che, al contrario, operano per vanificare ogni sostanza democratica: alla “talpa” intenta a boicottare la prima bozza del contratto (molto più dura con l’Europa e con un primo timido accenno ad una misura, pur parziale, di sovranità monetaria) è bastato mandarne una copia alla Annunziata, che si guarda bene di bilanciare i suoi scoop con un’adeguata denuncia delle lobby di potere che realmente governano il nostro Paese tramite i collusi “partiti mainstream”.

    Oltre ad un sistema di media realmente libero, una democrazia parlamentare come la nostra dovrebbe anzitutto avere due caratteristiche: reale rappresentatività e capacità creativa da parte del suo Parlamento.

    La vera rappresentatività si avrebbe con una legge elettorale completamente proporzionale: il “pensiero unico” del sistema ci ha venduto per troppi anni l’idea che per avere “governabilità” sia necessario manipolare la rappresentanza.

    Quest’idea fa comodo a tutte quelle logge e combriccole transnazionali che hanno favorito la “desovranizzazione” dello stato moderno e la divisione ideologica della società.

    Una democrazia forte, consapevole e ferrea sui suoi principi avrebbe forze politiche abituate al dialogo e alla sintesi all’ombra della Costituzione, sintesi che sarebbe facilitata dall’impossibilità di perseguire interessi contrari alla Costituzione stessa ed al Paese, dovuta quindi ad una vera sostanza democratica e costituzionale della politica, delle Corti di garanzia e dell’informazione stessa.

    La capacità creativa che auspicavo, che in altri campi posiziona il nostro Paese ai vertici mondiali, è di fatto negata nella sfera della politica dal fatto che i nostri rappresentanti sono per lo più attentamente selezionati in percorsi e fondazioni che, di fatto, istruiscono al pensiero unico dominante in economia e in politica.

    In relazione al contratto vediamo subito che manca un’introduzione, una spiegazione degli ideali di riferimento e degli obiettivi generali che si intende perseguire.

    È certamente comprensibile questa mancanza, dato la diversità delle due forze e dato il necessario pragmatismo richiesto, dobbiamo quindi accontentarci dei richiami alla nostra Costituzione che possiamo ritrovare qua e là, senza andare a verificare, in questa sede, eventuali contraddizioni con lo spirito della stessa.

    Per essere veramente proficuo tale pragmatismo avrebbe richiesto molto più tempo, si sarebbero dovute delineare tutte le modalità attuative di quanto auspicato nei vari capitoli: sembra che, ad esempio, il contratto tedesco sia molto più lungo e preciso nei vari passaggi e nel delineare la sua attuazione, lasciando molto meno spazio all’interpretazione.

    Oltre a questo, l’introduzione avrebbe potuto dare le linee guida ed i riferimenti che si sarebbero tenuti di comune accordo per tutte le questioni che nell’arco di una legislatura appaiono sul cammino, prevedibili e non.

    Credo che, ad ogni modo, data la fragilità del sistema politico italiano e la “volatilità” delle alleanze e delle “posizioni” sulle varie questioni, tutto ciò sia stato inevitabile, anche per la fretta che il “sistema” sembra voler mettere ad ogni questione italiana.

    Quanto sin qui detto spiega anche come non mi interessi analizzare il testo punto per punto, anche perché mi servirebbero molte più conoscenze su alcune questioni, dati e informazioni di prima mano su altre.

    Il mio interesse è, come dicevo, per la fase politica, e per ribadire la particolare natura del nostro Paese: l’Italia ha da sempre un’enorme importanza strategica, militare, storica, culturale e industriale.

    Questo determina il fatto che il nostro Paese, molto più di altri, è soggetto alle “amorevoli” cure del sistema di logge transnazionale, che ne limitano grandemente libertà e democrazia.

    Basta riflettere ed informarsi sulle vere manovre ed accordi segreti post Seconda Guerra Mondiale, sulle morti autorevoli, sulle stragi, sul caso Moro e sugli altri di quella stagione, basterebbe ricordare chi apparteneva ed appartiene a logge massoniche, chi chiamato a guidare il Paese in aperto conflitto di interessi perché esponente di congreghe finanziarie e bancarie speculative.

    Finanza, logge e lobby transnazionali sono gli “eserciti alternativi” di invasione, che determinano l’emissione del denaro e che lo usano come arma per controllare le nostre terre e le nostre vite.

    Queste forze riusciranno molto probabilmente a trascolorare il giallo/verde in un più confacente e “naturale” blu Europa.



    20 maggio 2018


    Edited by massimofranceschini - 6/1/2020, 16:34
     
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