DISAGIO MENTALE E DIRITTI UMANI

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    vividarte

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    Da qualche galassia lontana...nato a Foligno ma residente a Genova, da sempre interessato alle arti, alla condizione umana ed alla spiritualità

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    Il campo del mentale va liberato dalla psichiatria e dall'industria farmaceutica

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    una delle riflessioni che porteranno a questo programma politico ispirato ai Diritti Umani


    L'uomo è da sempre impegnato a scoprire i misteri, le verità ultime, i segreti di questa realtà, da dove veniamo ecc., le classiche domande filosofiche, metafisiche e religiose.

    Questo sforzo ha diversi accenti ed è anche accompagnato (ma non sempre e ovunque), dalla convinzione che sia possibile raggiungere o riscoprire una condizione di consapevolezza spirituale indipendente dalla presenza del corpo biologico.

    Il corpo è considerato (in alcune culture), una limitazione o un impedimento alla libertà spirituale.

    Qualsiasi concezione, prassi e terapia che riducono la questione a mero “squilibrio cerebrale”, non tengono effettivamente conto dell'ente pensante.

    Vedono solo una macchina che non funziona bene e scavalcano proprio la persona dalla cosiddetta "terapia".
    Così facendo violano l’integrità della persona, considerata di fatto un cervello mal funzionante.

    La storia e le inchieste del Comitato dei Cittadini per i Diritti dell’Uomo hanno inequivocabilmente dimostrato la natura oppressiva e gli intenti di controllo politico che si celano dietro queste prassi: i responsabili sono la psichiatria, il movimento per la “salute mentale” e l'industria farmaceutica.

    Intervenendo chimicamente sull’integrità biologica della persona, violano di fatto i diritti dell’uomo.

    Un approccio più umano e umanistico risparmierebbe ulteriori guai a chi soffre dovuti a terapie che, fondamentalmente, lo considerano un insieme di reazioni chimiche e istinti primordiali da sedare o “disinibire” irresponsabilmente.

    L'aiuto a chi soffre dovrebbe partire da un approccio complessivo, rimuovendo i fattori degeneranti dalla sua vita; occorre aiutarlo passo passo, fino a renderlo abbastanza forte da iniziare una psicoterapia (uso un'accezione del termine ampia, che non esclude la spiritualità, anzi).

    Alla fine sarà in grado di affrontare la vita e gli altri con le sue forze.

    Purtroppo il "sistema" pensa di aver bisogno di robot non pensanti e l'industria farmaceutica guadagnerebbe molto meno da vitamine e minerali, che oltretutto non provocano altre malattie.

    Un modus operandi più umanista sarebbe compreso e accettato anche da chi non crede nella spiritualità, anche dall’ateo materialista.

    Nessuno gli impedirà di pensare a se stesso come un insieme di cellule, in ogni caso la sua libertà sarebbe sempre preservata.

    I DIRITTI UMANI FUNZIONANO PER TUTTI!


    15 agosto 2013


    Edited by massimofranceschini - 22/11/2018, 22:38
     
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